Una relazione d’amore continua
Introduzione
In una delle sue ultime canzoni, The show must go on, Freddie Mercury, il cantante dei Queen, ha posto un’interessante domanda: "C’è qualcuno che sa per quale motivo stiamo vivendo?"
Nella sua vita, Freddie Mercury ha accumulato un'enorme fortuna e ha attratto milioni di fan. Tuttavia, in un'intervista poco prima di morire, nel 1991, ha dichiarato di sentirsi disperatamente solo: "Puoi avere tutto al mondo" ha detto "ma sentirti ancora la persona più sola, e questa è la solitudine più amara. Il successo mi ha portato alla fama mondiale e a milioni di sterline, ma non mi ha permesso di avere l'unica cosa di cui tutti abbiamo bisogno, una relazione d’amore continua".
Esiste una sola relazione che è completamente d’amore, continua e per la quale siamo stati creati: la relazione con Dio. Ed è solo in questa relazione che possiamo trovare risposta a quel senso profondo di solitudine, di mancanza di significato e di scopo che a volte, o spesso, sentiamo.
Al centro della fede cristiana c'è una relazione, la relazione con Dio. In questa relazione, troviamo significato e scopo per la nostra vita.
Ma come è possibile entrare in relazione con Dio, il Creatore dell'universo? Come comunicare con Dio? E quali sono le basi di questa relazione?
Salmi 28,1-9
1Di Davide.
A te grido, Signore,
mia roccia,
con me non tacere:
se tu non mi parli,
sono come chi scende nella fossa.
2 Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
3 Non trascinarmi via
con malvagi e malfattori,
che parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.
4 Ripagali secondo il loro agire,
secondo la malvagità delle loro azioni;
secondo le opere delle loro mani,
rendi loro quanto meritano.
5 Non hanno compreso l'agire del Signore
e l'opera delle sue mani:
egli li demolirà,
senza più riedificarli.
6 Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.
7 Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.
8 Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
9 Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.
Commento
Fissare un modello di preghiera
La preghiera è un aspetto chiave nella comunicazione con Dio e non esiste un modo unico per pregare. Nella Bibbia troviamo centinaia di preghiere diverse. A volte può essere utile seguire un modo, come ad esempio la preghiera del Padre Nostro. Un modo che ho trovato utile è quello dell'acronimo "ACTS". Le lettere di questo acronimo rappresentano aspetti importanti riguardanti la preghiera e che spesso troviamo nelle preghiere delle Scritture.
L’argomento centrale del Salmo di oggi è la paura, probabilmente la paura di una morte prematura. Davide è forse malato o spaventato per qualcosa. Teme di morire in disgrazia e di scendere "nella fossa" (v.1).
La sua preghiera a Dio comprende i seguenti aspetti:
- A-Adore: Signore ti adoro
"Sia benedetto il Signore" (v.6a). Anche in una situazione difficile, Davide sceglie di lodare Dio. Qualunque siano le circostanze, loda Dio per quello che è e per quello che fa. Un altro esempio di lode lo troviamo nel Vangelo di Marco: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore" (Marco 11,9-10).
- C-Confess: Confesso
"Ascolta la voce della mia supplica" (Salmi 28,2a); chiedi perdono a Dio per tutto ciò che hai fatto di sbagliato. Questo potrebbe essere un buon momento anche per perdonare qualcuno che senti di dover perdonare. Nel brano del Vangelo di oggi, Gesù dice: "Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe" (Marco 11,25).
- T-Thanks: Ti rendo grazie
"Esulta il mio cuore, con il mio canto voglio rendergli grazie" (Salmi 28,7c). Ringrazia Dio per la salute, per la famiglia, per gli amici e per tutte le cose. Anche nel brano dell'Antico Testamento di oggi scopriamo l'importanza del ringraziare Dio (Levitico 7,12-15).
- S-Supplication: Ascolta la mia supplica
"Quando a te grido aiuto" (Salmi 28,2a). Prega per te stesso, per i tuoi amici e per gli altri. Davide dice: "Quando alzo le mie mani" (v.2b), un gesto che sembra quasi sinonimo di preghiera. Alzare le mani in adorazione non è qualcosa di nuovo, è una delle più antiche forme di preghiera.
Preghiera
Signore, ti adoro, lodo il tuo nome e confesso i miei peccati. Ascolta il mio grido che chiede misericordia e perdona le mie colpe. Tu sei buono Signore e di questo ti rendo grazie. Grazie, Signore, per… Ascolta oggi la mia supplica. Oggi ti invoco e ti chiedo aiuto per…
Marco 11,1-25
Gesù entra a Gerusalemme come un re
11Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli 2 e disse loro: "Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. 3 E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo?", rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito"".
4 Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. 5 Alcuni dei presenti dissero loro: "Perché slegate questo puledro?". 6 Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. 7 Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. 8 Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. 9 Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
"Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
10 Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!".
11 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
Condanna di un albero sterile
12 La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. 13 Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. 14 Rivolto all'albero, disse: "Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!". E i suoi discepoli l'udirono.
15 Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 16 e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. 17 E insegnava loro dicendo: "Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri".
18 Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento.
19 Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
20 La mattina seguente, passando, videro l'albero di fichi seccato fin dalle radici. 21 Pietro si ricordò e gli disse: "Maestro, guarda: l'albero di fichi che hai maledetto è seccato".
22 Rispose loro Gesù: "Abbiate fede in Dio! 23 In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gèttati nel mare", senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. 24 Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. 25 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe".
Commento
Pregare con fede
Il Nuovo Testamento pone grande attenzione al fatto che la nostra relazione con Dio avviene attraverso la fede. Nessuno di noi può rivendicarne il diritto; la relazione con Dio è un dono che riceviamo attraverso la fede. In questo brano scopriamo quanto per Gesù sia importante la fede. Dice: "Abbiate fede in Dio" (v.22) e che con la fede puoi spostare le montagne, se in cuor tuo non dubiti, ma credi (v.23).
Il rapporto di Gesù con Dio, in particolare attraverso la preghiera, è al centro di ogni episodio descritto nel brano oggi. Mentre Gesù si avvicina a Gerusalemme, la gente lo acclama. Quelli che lo seguono, gridano "Osanna" (vv.9-10), che originariamente era sia un grido di felicità sia una richiesta di soccorso, come per dire: "Salvaci, ti prego", oppure "salvaci adesso".
Arrivato a Gerusalemme, la sua passione per la purezza della casa di Dio lo porta a reagire in modo deciso contro i cambia monete. Dice: "Non sta forse scritto: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni?" (v.17)
Il brano si conclude con Gesù che insegna ai suoi discepoli che il perdono è un elemento essenziale nella preghiera e nella relazione con Dio: "Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe" (v.25).
Gesù dice che non dobbiamo avere "niente contro nessuno". Non ci sono limiti al perdono. La mancanza di perdono distrugge i rapporti.
Il perdono, a volte, richiede grande coraggio ma i suoi effetti sono grandi: ristabilisce relazioni e porta grande gioia. Un tale ha detto che: "Il primo a scusarsi è il più coraggioso, il primo a perdonare è il più forte, il primo a dimenticare è il più felice".
Nella parabola dell'albero di fichi, Gesù mostra la potenza della preghiera. Con questa parabola, insegna ai discepoli l'importanza della fede e della relazione con Dio.
L’albero non aveva altro che foglie. Gesù gli dice: "Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti" (v.14). Amo il modo in cui Joyce Meyer commenta questa parabola: "Se le nostre vite ruotano intorno alla Chiesa ma non producono frutti, allora non stiamo vivendo la nostra fede". Possiamo leggere le nostre Bibbie, ascoltare programmi cristiani e partecipare ad incontri di preghiera, ma "se non abbiamo tempo per aiutare gli altri o mostrare gentilezza, siamo come alberi di fichi che non hanno altro che foglie. Se abbiamo foglie, dobbiamo avere anche i frutti".
Gesù usa un esempio per spiegare che dobbiamo essere assolutamente fiduciosi del fatto che Dio risponderà alla nostra fede. Nella letteratura rabbinica, la "montagna" viene usata, a volte, per rappresentare un ostacolo. Gesù sembra dire che Dio verrà in risposta alla fede per rimuovere ostacoli apparentemente impossibili da spostare. Dice: "Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà" (v.24).
Preghiera
Signore, ti prego di dirmi oggi se c'è qualcuno che devo perdonare. Insegnami a perdonare. Grazie per la tua straordinaria promessa: "Tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà" (v.24). Signore, oggi chiedo...
Levitico 7,11-8,36
Il sacrificio di comunione
11 Questa è la legge del sacrificio di comunione, che si offrirà al Signore.
12 Se qualcuno lo offrirà in ringraziamento, offrirà, con il sacrificio di comunione, focacce senza lievito impastate con olio, schiacciate senza lievito unte con olio e fior di farina stemperata, in forma di focacce impastate con olio. 13 Insieme alle focacce di pane lievitato presenterà la sua offerta, in aggiunta al suo sacrificio di comunione offerto in ringraziamento. 14 Di ognuna di queste offerte una parte si presenterà come oblazione prelevata in onore del Signore; essa spetterà al sacerdote che ha sparso il sangue della vittima del sacrificio di comunione. 15 La carne del sacrificio di comunione offerto in ringraziamento dovrà mangiarsi il giorno stesso in cui esso viene offerto; non se ne lascerà nulla per il mattino seguente.
16 Ma se il sacrificio che qualcuno offre è votivo o spontaneo, la vittima si mangerà il giorno in cui verrà offerta, il resto dovrà esser mangiato il giorno dopo; 17 ma quel che sarà rimasto della carne del sacrificio fino al terzo giorno, dovrà essere bruciato nel fuoco. 18 Se qualcuno mangia la carne del sacrificio di comunione il terzo giorno, l'offerente non sarà gradito; dell'offerta non gli sarà tenuto conto: sarà avariata e chi ne avrà mangiato subirà la pena della sua colpa.
19 La carne che sarà stata a contatto con qualche cosa di impuro, non si potrà mangiare; sarà bruciata nel fuoco. Chiunque sarà puro potrà mangiare la carne; 20 se qualcuno mangerà la carne del sacrificio di comunione offerto al Signore e sarà in stato di impurità, costui sarà eliminato dal suo popolo. 21 Se qualcuno toccherà qualsiasi cosa impura - un'impurità umana, un animale impuro o qualsiasi cosa obbrobriosa - e poi mangerà la carne di un sacrificio di comunione offerto in onore del Signore, sarà eliminato dal suo popolo"".
Divieto di mangiare il grasso e il sangue
22 Il Signore parlò a Mosè e disse: 23 "Parla agli Israeliti dicendo: "Non mangerete alcun grasso, né di bue né di pecora né di capra. 24 Il grasso di una bestia che è morta naturalmente o il grasso di una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso, ma non ne mangerete affatto, 25 perché chiunque mangerà il grasso di animali che si possono offrire in sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, sarà eliminato dal suo popolo. 26 E non mangerete affatto sangue, né di uccelli né di animali domestici, dovunque abitiate. 27 Chiunque mangerà sangue di qualunque specie, sarà eliminato dal suo popolo"".
La porzione del sacerdote
28 Il Signore parlò a Mosè e disse: 29 "Parla agli Israeliti dicendo: "Chi offrirà al Signore il sacrificio di comunione porterà un'offerta al Signore, prelevandola dal sacrificio di comunione. 30 Porterà con le proprie mani ciò che deve essere offerto al Signore con il fuoco: porterà il grasso insieme con il petto, il petto per presentarlo con il rito di elevazione davanti al Signore. 31 Il sacerdote brucerà il grasso sopra l'altare; il petto sarà di Aronne e dei suoi figli. 32 Darete anche, come contributo al sacerdote, la coscia destra dei vostri sacrifici di comunione. 33 Essa spetterà, come sua parte, al figlio di Aronne che avrà offerto il sangue e il grasso dei sacrifici di comunione. 34 Poiché, dai sacrifici di comunione offerti dagli Israeliti, io mi riservo il petto della vittima offerta con il rito di elevazione e la coscia della vittima offerta come contributo e li do al sacerdote Aronne e ai suoi figli per legge perenne, che gli Israeliti osserveranno"".
35 Questa è la parte dovuta ad Aronne e ai suoi figli dei sacrifici bruciati in onore del Signore, ogni volta che verranno offerti nell'esercizio della funzione sacerdotale al servizio del Signore. 36 Agli Israeliti il Signore ha ordinato di dar loro questo, dal giorno della loro consacrazione. È una parte che è loro dovuta per sempre, di generazione in generazione.
37 Questa è la legge per l'olocausto, l'oblazione, il sacrificio per il peccato, il sacrificio di riparazione, l'investitura e il sacrificio di comunione: 38 legge che il Signore ha dato a Mosè sul monte Sinai, quando ordinò agli Israeliti di presentare le offerte al Signore nel deserto del Sinai.
Consacrazione dei sacerdoti
8Il Signore parlò a Mosè e disse: 2 "Prendi Aronne insieme ai suoi figli, le vesti, l'olio dell'unzione, il giovenco del sacrificio per il peccato, i due arieti e il cesto dei pani azzimi; 3 convoca tutta la comunità all'ingresso della tenda del convegno". 4 Mosè fece come il Signore gli aveva ordinato e la comunità fu convocata all'ingresso della tenda del convegno.
5 Mosè disse alla comunità: "Questo il Signore ha ordinato di fare". 6 Mosè fece accostare Aronne e i suoi figli e li lavò con acqua. 7 Poi rivestì Aronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l'efod e lo cinse con la cintura dell'efod, con la quale lo fissò. 8 Gli mise anche il pettorale, e nel pettorale pose gli urìm e i tummìm. 9 Poi gli mise in capo il turbante e sul davanti del turbante pose la lamina d'oro, il sacro diadema, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
10 Poi Mosè prese l'olio dell'unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacrò. 11 Fece con esso sette volte l'aspersione sull'altare, unse l'altare con tutti i suoi accessori, il bacino con il suo piedistallo, per consacrarli. 12 Versò l'olio dell'unzione sul capo di Aronne e unse Aronne, per consacrarlo. 13 Poi Mosè fece avvicinare i figli di Aronne, li vestì di tuniche, li cinse con le cinture e legò sul loro capo i turbanti, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
14 Fece quindi accostare il giovenco del sacrificio per il peccato e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa del giovenco del sacrificio per il peccato. 15 Mosè lo scannò, ne prese del sangue, ne spalmò con il dito i corni attorno all'altare e purificò l'altare; poi sparse il resto del sangue alla base dell'altare e lo consacrò per compiere su di esso il rito espiatorio. 16 Prese tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i due reni con il loro grasso e Mosè fece bruciare tutto sull'altare. 17 Ma bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento il giovenco, cioè la sua pelle, la sua carne e gli escrementi, come il Signore gli aveva ordinato.
18 Fece quindi avvicinare l'ariete dell'olocausto e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 19 Mosè lo scannò e ne sparse il sangue attorno all'altare. 20 Fece a pezzi l'ariete e ne bruciò testa, pezzi e grasso. 21 Dopo averne lavato le viscere e le zampe con acqua, fece bruciare tutto l'ariete sull'altare: fu un olocausto di profumo gradito, un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore, come il Signore gli aveva ordinato.
22 Poi fece accostare il secondo ariete, l'ariete del rito di investitura, e Aronne e i suoi figli stesero le mani sulla testa dell'ariete. 23 Mosè lo scannò, ne prese del sangue e lo pose sul lobo dell'orecchio destro di Aronne e sul pollice della mano destra e sull'alluce del piede destro. 24 Mosè fece avvicinare i figli di Aronne e pose un po' del sangue sul lobo del loro orecchio destro, sul pollice della mano destra e sull'alluce del piede destro; sparse il resto del sangue attorno all'altare. 25 Prese il grasso, la coda, tutto il grasso aderente alle viscere, il lobo del fegato, i reni con il loro grasso e la coscia destra; 26 dal canestro dei pani azzimi, che stava davanti al Signore, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta con l'olio e una schiacciata e le pose sulle parti grasse e sulla coscia destra. 27 Mise tutte queste cose sulle palme di Aronne e dei suoi figli e compì il rito di elevazione davanti al Signore. 28 Mosè quindi le prese dalle loro palme e le fece bruciare sull'altare insieme all'olocausto: sacrificio per l'investitura, di profumo gradito, sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore. 29 Poi Mosè prese il petto dell'ariete e lo presentò con il rito di elevazione davanti al Signore; questa fu la parte dell'ariete del rito di investitura toccata a Mosè, come il Signore gli aveva ordinato.
30 Mosè prese quindi l'olio dell'unzione e il sangue che era sopra l'altare, ne asperse Aronne e le sue vesti, i figli di lui e le loro vesti insieme a lui; così consacrò Aronne e le sue vesti e similmente i suoi figli e le loro vesti.
31 Poi Mosè disse ad Aronne e ai suoi figli: "Fate cuocere la carne all'ingresso della tenda del convegno e là mangiatela con il pane che è nel canestro per il rito dell'investitura, come ho ordinato dicendo: La mangeranno Aronne e i suoi figli. 32 Quel che avanza della carne e del pane, bruciatelo nel fuoco. 33 Per sette giorni non uscirete dall'ingresso della tenda del convegno, finché cioè non siano compiuti i giorni della vostra investitura, perché il rito della vostra investitura durerà sette giorni. 34 Come si è fatto oggi, così il Signore ha ordinato che si faccia per il rito espiatorio su di voi. 35 Rimarrete sette giorni all'ingresso della tenda del convegno, giorno e notte, osservando il comandamento del Signore, perché non moriate; così infatti mi è stato ordinato".
36 Aronne e i suoi figli fecero quanto era stato ordinato dal Signore per mezzo di Mosè.
Commento
Avvicinarsi a Dio attraverso Gesù
Nell'Antico Testamento, solo attraverso il sacerdozio era possibile relazionarsi con Dio. A causa del peccato, gli esseri umani non potevano relazionarsi direttamente con lui. Avevano bisogno di passare attraverso un sacerdote, ed in particolare avevano bisogno di un sommo sacerdote.
Aronne viene unto per svolgere proprio questo compito: "[Mosè] versò l'olio dell'unzione sul capo di Aronne e unse Aronne, per consacrarlo" (v.8,12). È un precursore di Gesù Cristo; Cristo, infatti, significa "l'unto". In quanto sacerdote, pur se fallibile, ha la facoltà di offrire sacrifici per i propri peccati e per quelli del popolo. Gesù è invece il grande sommo sacerdote attraverso il quale, ora, ognuno di noi può relazionarsi direttamente con Dio ed entrare in relazione direttamente con lui.
L'autore della lettera agli Ebrei dice: "Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno" (Ebrei 4,14-16).
Grazie al sacrificio di Gesù per i nostri peccati, la nostra posizione ora è migliore anche di quella dei sacerdoti dell'Antico Testamento (vedi Ebrei 10,22 e Levitico 8,30). Attraverso il pentimento ed il perdono che riceviamo, il nostro rapporto con Dio viene completamente trasformato. Come i sacerdoti dell'Antico Testamento nella Tenda dell'incontro, anche noi possiamo ora accedere direttamente alla presenza di Dio: "Accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura" (Ebrei 10,22).
Preghiera
Signore, ti ringrazio perché attraverso Gesù posso avvicinarmi con fiducia al trono della grazia e ricevere misericordia e grazia. Aiutami a starti vicino e a camminare in una relazione amorevole e continua con te.
La moglie di Nicky dice
Salmi 28,6-9
Amo questa descrizione di Dio come nostra forza e scudo, fortezza e dolce pastore che ci guida sempre.
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Riferimenti
Salvo diversa indicazione, le citazioni delle Scritture sono tratte dalla Sacra Bibbia Italiana Cattolica, testo CEI 2008 a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Utilizzata con permesso.
Copyright © 2008 — 2019 Diritti d'autore riservati su testo e commento Fondazione di Religione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena.
Joyce Meyer, Everyday Life Bible, (Faithwords, 2018) p. 1583
Queen, ‘The show must go on’, Parlophone, 1991. Lyrics © EMI Music Publishing.
© Sharon Feinstein. Freelance journalist and writer. Used with permission.
Le citazioni della Scrittura indicate con (MSG, AMP, NIVUK, NKJV, NLT, ecc.) riportano comunque il testo CEI®. Indicano i testi qui di seguito elencati a cui si rimanda per ulteriori approfondimenti.
NIV - New International Version Anglicised - Copyright © 1979, 1984, 2011 Biblica, già International Bible Society
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