Giorno 63

Come esercitare l’autorità spirituale

Sapienziali Salmi 29,1-11
Nuovo Testamento Marco 11,27-12,12
Antico Testamento Levitico 9,1-10,20

Introduzione

La prima volta che lo incontrai fu all'università di Cambridge dove studiavo. Venne a parlare ad un fine settimana studentesco. Sebbene fosse lo speaker principale, lo trovai molto disponibile e gentile. In lui percepii un grande senso di umiltà.

Quando parlò, lo fece con grande autorità. Il suo messaggio fu chiaro e centrato su Gesù. Alcuni anni dopo divenne vicario nella chiesa di Holy Trinity di Brompton a Londra.

Quest'uomo, umile e profondamente spirituale, non solo guidò la nostra chiesa (ed altre) in un delicato momento di passaggio, ma formò alcuni dei più influenti leader cristiani negli ultimi 40 anni, tra i quali: David Watson, David Macinnes, Sandy Millar e John Irvine, tutti suoi assistenti. Il pastore John Collins non cercò mai riconoscimenti e visibilità. Dedicò l’intera sua vita al servizio degli altri.

La sua autorità non era legata alla sua posizione nella società né ad un potere terreno. La sua autorità traeva origine e forza dal suo rapporto con Gesù Cristo. Era autentica di per sé.

Nei confronti dell'autorità, le persone oggi sono molto diffidenti. E questo perché ci sono persone che abusano dell’autorità. Ma l'autorità spirituale, se orientata a Dio, è fonte di grande benedizione.

Sapienziali

Salmi 29,1-11

Salmo 29

1 Salmo. Di Davide.
  Date al Signore, figli di Dio,
  date al Signore gloria e potenza.
2 Date al Signore la gloria del suo nome,
  prostratevi al Signore nel suo atrio santo.

3 La voce del Signore è sopra le acque,
  tuona il Dio della gloria,
  il Signore sulle grandi acque.
4 La voce del Signore è forza,
  la voce del Signore è potenza.
5 La voce del Signore schianta i cedri,
  schianta il Signore i cedri del Libano.
6 Fa balzare come un vitello il Libano,
  e il monte Sirion come un giovane bufalo.
7 La voce del Signore
  saetta fiamme di fuoco,
8 la voce del Signore scuote il deserto,
  scuote il Signore il deserto di Kades.
9 La voce del Signore provoca le doglie alle cerve
  e affretta il parto delle capre.
Nel suo tempio tutti dicono: "Gloria!".

10 Il Signore è seduto sull'oceano del cielo,
  il Signore siede re per sempre.
11 Il Signore darà potenza al suo popolo,
  il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Commento

Voce di autorità

Nella nostra società vi è un grande desiderio e bisogno di spiritualità. Le persone sono alla ricerca di conoscenza spirituale e di esperienze spirituali. Questo salmo ci indica "la voce del Signore" (v.3). Davide descrive la grandiosa potenza, maestà ed autorità della voce del Signore (vv.4-5a,7-9a).

Oggi, il modo più sublime che abbiamo per ascoltare la voce del Signore è attraverso la Bibbia. La parola di Dio è autorevole, potente e maestosa: in ginocchio "nel suo tempio tutti dicono: Gloria!" (v.9, MSG) Rimanere in ginocchio è un modo appropriato per ascoltare la voce del Signore. Io amo iniziare in ginocchio ogni giornata, leggendo la Bibbia, cercando di udire la voce di Dio, chiedendo: "Signore, cosa vuoi dirmi oggi?"

Davide dice: "Date al Signore, figli di Dio, date al Signore gloria e potenza" (v.1). Tutta l'autorità, la potenza e la gloria appartengono a Dio. Ma Dio non le trattiene per sé. Quando ascolti la sua voce, egli condivide con te autorità, potenza e forza. Davide conclude con: "Il Signore darà potenza al suo popolo, il Signore benedirà il suo popolo con la pace" (v.11).

Quando affrontiamo le battaglie della vita (interne ed esterne), sono due le cose di cui abbiamo più bisogno: la "potenza" di Dio e la sua "pace".

Preghiera

Signore, grazie per aver condiviso con noi la tua autorità, la tua potenza e la tua forza. Ti chiedo di rafforzarmi nelle battaglie che affronterò oggi e di donarmi la pace in mezzo alle tempeste della vita.

Nuovo Testamento

Marco 11,27-12,12

L’autorità di Gesù contestata

27 Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani 28 e gli dissero: "Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farle?".

29 Ma Gesù disse loro: "Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. 30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi".

31 Essi discutevano fra loro dicendo: "Se diciamo: "Dal cielo", risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?". 32 Diciamo dunque: "Dagli uomini"?". Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta.

33 Rispondendo a Gesù dissero: "Non lo sappiamo".

E Gesù disse loro: "Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose".

La parabola dei contadini omicidi

12Si mise a parlare loro con parabole: "Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 2 Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. 3 Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. 4 Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. 5 Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.

6 Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!".

7 Ma quei contadini dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra!". 8 Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

9 Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. 10 Non avete letto questa Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
11 questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?".

12 E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Commento

Autorità divina

Gesù parla ed agisce con autorità divina. Ascolta la voce di Dio e parla con le parole di Dio. Questa è la chiave. Se vuoi parlare con autorità, passa del tempo con lui, ascoltando la sua voce.

Nel sentirlo parlare, tutti riconoscono che Gesù ha autorità. La sola domanda che i suoi oppositori gli pongono è: "Chi ti ha dato l'autorità?" (11,28) Gesù risponde in modo geniale, ponendo loro una domanda su Giovanni Battista.

Chiede loro se l'autorità di Giovanni veniva da Dio ("dal cielo") o "dagli uomini" (v.30). A questa domanda, i suoi oppositori non possono rispondere. Non possono ammettere che l'autorità di Giovanni veniva da Dio, perché non gli avevano creduto (v.31). Non possono neppure ammettere che veniva dagli uomini perché temevano la gente, la quale credeva che Giovanni fosse veramente un profeta (v.32).

Una volta sentii un predicatore che diceva che i doni soprannaturali dello Spirito Santo sono stati dati solo ai primi apostoli. Gli fu chiesto allora se il movimento Pentecostale fosse un dono di Dio? Questa domanda provocò nel predicatore una reazione simile a quella dei capi dei sacerdoti, degli scribi e degli anziani del brano di oggi: non fu in grado di rispondere.

Dire che il movimento Pentecostale viene da Dio significa riconoscere che i doni soprannaturali dello Spirito Santo sono dati anche oggi nel mondo. Negare che viene da Dio significa negare l'esperienza di oltre 600 milioni di cristiani nel mondo che hanno provato la potenza di Dio attraverso il movimento Pentecostale.

Vedendo che alla sua domanda su Giovanni Battista, nessuno risponde, Gesù non risponde alla loro domanda sull'autorità. Dice: "Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose" (v.33b).

Gesù preferisce raccontare una parabola attraverso la quale intende rivelare la fonte della sua autorità. I suoi oppositori sicuramente capiscono tutto sul disegno di Gesù. Marco, infatti, riferisce che: "Cercavano di catturarlo... avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro" (12,12).

La parabola di Gesù riguarda un uomo che "piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre" (v.1). La parabola fa riferimento al brano di Isaia 5,1-7 in cui Dio è il padrone, ed il popolo (i capi in special modo) sono la vigna. I servi mandati nella vigna e poi uccisi sono invece i profeti di Dio, e tra questi Giovanni Battista. Gesù inserisce anche se stesso nella parabola: "Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo dicendo: 'Avranno rispetto per mio figlio'" (Marco 12,6).

Con queste parole, Gesù dimostra di avere l'unica autorità poiché egli è l'unigenito Figlio di Dio. Vi è una netta distinzione tra il figlio amato ed erede ed i diversi servitori mandati prima. Eppure, con chiara previsione del futuro, Gesù dichiara che egli, l'unigenito Figlio di Dio, sarà ucciso (vv.7-8).

Gesù dichiara così che la leadership del popolo di Dio sarà trasferita ad una nuova guida (i primi leader della Chiesa) con Gesù come pietra d’angolo: "La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo" (v.10; vedi anche Salmi 118,22).

L'unigenito Figlio di Dio ha un’autorità unica in quanto unica pietra d’angolo del popolo di Dio. Ascoltalo ed anche tu parlerai con l'autorità che discende dalla sua autorità.

Preghiera

Signore, grazie perché sei il Figlio unigenito di Dio che ha parlato con l'autorità di Dio stesso. Aiutami a camminare in stretta relazione con te, ad ascoltare la tua voce e a pronunciare le tue parole con autorità.

Antico Testamento

Levitico 9,1-10,20

Inaugurazione del culto

9L'ottavo giorno, Mosè convocò Aronne, i suoi figli e gli anziani d'Israele 2 e disse ad Aronne: "Procùrati un vitello per il sacrificio per il peccato e un ariete per l'olocausto, tutti e due senza difetto, e presentali davanti al Signore. 3 Agli Israeliti dirai: "Prendete un capro per il sacrificio per il peccato, un vitello e un agnello, tutti e due di un anno, senza difetto, per l'olocausto, 4 un toro e un ariete per il sacrificio di comunione, da immolare davanti al Signore, e infine un'oblazione impastata con olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi"".

5 Essi dunque condussero davanti alla tenda del convegno quanto Mosè aveva ordinato; tutta la comunità si avvicinò e restarono in piedi davanti al Signore. 6 Mosè disse: "Ecco ciò che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del Signore vi apparirà".

7 Mosè disse ad Aronne: "Avvicìnati all'altare: offri il tuo sacrificio per il peccato e il tuo olocausto e compi il rito espiatorio in favore tuo e in favore del popolo; presenta anche l'offerta del popolo e compi per esso il rito espiatorio, come il Signore ha ordinato".

8 Aronne dunque si avvicinò all'altare e scannò il vitello del sacrificio per il proprio peccato. 9 I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, lo spalmò sui corni dell'altare e sparse il resto del sangue alla base dell'altare; 10 ma il grasso, i reni e il lobo del fegato della vittima per il peccato li fece bruciare sopra l'altare, come il Signore aveva ordinato a Mosè. 11 La carne e la pelle le bruciò nel fuoco fuori dell'accampamento.

12 Poi scannò l'olocausto; i figli di Aronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse attorno all'altare. 13 Gli porsero anche la vittima dell'olocausto, divisa in pezzi, e la testa, e le fece bruciare sull'altare. 14 Lavò le viscere e le zampe e le fece bruciare sull'olocausto sopra l'altare.

15 Poi presentò l'offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio per il peccato del popolo, lo scannò e lo offrì in sacrificio per il peccato, come il precedente.

16 Quindi presentò l'olocausto e lo offrì secondo le prescrizioni stabilite. 17 Presentò quindi l'oblazione, ne prese una manciata piena e la fece bruciare sull'altare, oltre all'olocausto della mattina.

18 Scannò il toro e l'ariete in sacrificio di comunione per il popolo. I figli di Aronne gli porsero il sangue ed egli lo sparse attorno all'altare. 19 Gli porsero le parti grasse del toro e dell'ariete, la coda, il grasso aderente alle viscere, i reni e il lobo del fegato: 20 misero le parti grasse sui petti ed egli li fece bruciare sull'altare. 21 I petti e la coscia destra Aronne li presentò con il rito di elevazione davanti al Signore, come Mosè aveva ordinato.

22 Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse; poi discese, dopo aver compiuto il sacrificio per il peccato, l'olocausto e i sacrifici di comunione.

23 Mosè e Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. 24 Un fuoco uscì dalla presenza del Signore e consumò sull'altare l'olocausto e le parti grasse; tutto il popolo vide, mandarono grida di esultanza e si prostrarono con la faccia a terra.

La morte di Nadab e Abiu

10Ora Nadab e Abiu, figli di Aronne, presero ciascuno un braciere, vi misero dentro il fuoco e vi posero sopra dell'incenso e presentarono davanti al Signore un fuoco illegittimo, che il Signore non aveva loro ordinato. 2 Ma un fuoco uscì dalla presenza del Signore e li divorò e morirono così davanti al Signore. 3 Allora Mosè disse ad Aronne: "Di questo il Signore ha parlato quando ha detto:

"In coloro che mi stanno vicino
mi mostrerò santo
e alla presenza di tutto il popolo
sarò glorificato"".

Aronne tacque.

4 Mosè chiamò Misaele ed Elsafàn, figli di Uzzièl, zio di Aronne, e disse loro: "Avvicinatevi, portate via questi vostri fratelli dal santuario, fuori dell'accampamento". 5 Essi si avvicinarono e li portarono via con le loro tuniche, fuori dell'accampamento, come Mosè aveva detto.

6 Ad Aronne, a Eleàzaro e a Itamàr, suoi figli, Mosè disse: "Non vi scarmigliate i capelli del capo e non vi stracciate le vesti, perché non moriate e il Signore non si adiri contro tutta la comunità; ma i vostri fratelli, tutta la casa d'Israele, facciano pure lutto per coloro che il Signore ha distrutto con il fuoco. 7 Non vi allontanate dall'ingresso della tenda del convegno, così che non moriate; perché l'olio dell'unzione del Signore è su di voi". Essi fecero come Mosè aveva detto.

8 Il Signore parlò ad Aronne dicendo: 9 "Non bevete vino o bevanda inebriante, né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate. Sarà una legge perenne, di generazione in generazione. 10 Questo perché possiate distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò che è puro, 11 e possiate insegnare agli Israeliti tutte le leggi che il Signore ha dato loro per mezzo di Mosè".

12 Poi Mosè disse ad Aronne, a Eleàzaro e a Itamàr, figli superstiti di Aronne: "Prendete quel che è avanzato dell'oblazione dei sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore e mangiatelo senza lievito, presso l'altare, perché è cosa santissima. 13 Dovete mangiarlo in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figli, tra i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore: così mi è stato ordinato. 14 La coscia della vittima offerta come contributo e il petto della vittima offerta con il rito di elevazione, li mangerete tu, i tuoi figli e le tue figlie con te in luogo puro; perché vi sono stati dati come parte tua e dei tuoi figli, tra i sacrifici di comunione degli Israeliti. 15 Essi porteranno, insieme con le parti grasse da bruciare, la coscia del contributo e il petto del rito di elevazione, perché siano ritualmente elevati davanti al Signore; questo spetterà a te e ai tuoi figli con te, per diritto perenne, come il Signore ha ordinato".

16 Mosè si informò accuratamente circa il capro del sacrificio per il peccato e seppe che era stato bruciato; allora si sdegnò contro Eleàzaro e contro Itamàr, figli superstiti di Aronne, dicendo: 17 "Perché non avete mangiato la vittima del sacrificio per il peccato nel luogo santo? Infatti è cosa santissima. Il Signore ve l'ha data, perché tolga la colpa della comunità, compiendo per loro il rito espiatorio davanti al Signore. 18 Ecco, il sangue della vittima non è stato portato dentro il santuario; voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato".

19 Aronne allora disse a Mosè: "Ecco, oggi essi hanno offerto il loro sacrificio per il peccato e il loro olocausto davanti al Signore; ma, dopo le cose che mi sono capitate, se oggi avessi mangiato la vittima del sacrificio per il peccato, sarebbe stato bene agli occhi del Signore?". 20 Quando Mosè udì questo, parve bene ai suoi occhi.

Commento

L'autorità di Gesù

Entrare nella tenda alla presenza di Dio è una cosa stupefacente: "La gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. Un fuoco uscì dalla presenza del Signore… tutto il popolo vide, mandarono grida di esultanza e si prostrarono con la faccia a terra" (9,23-24).

L'esempio di Nadab e Abiu (10,1-2) dimostra che accedere alla presenza di Dio non è mai qualcosa di scontato. Oggi le persone spesso desiderano vivere una relazione con Dio ma alle proprie condizioni e come dicono loro. Tuttavia, è solo attraverso Gesù che puoi entrare alla presenza di Dio con sicurezza e senza paura.

Nell’Antico Testamento, accedere alla presenza di Dio era possibile solo attraverso un complesso sistema di sacrifici. Il sommo sacerdote doveva offrire sacrifici per se stesso e per il popolo (9,7-8). Essendo lui stesso umano e, come noi, debole e peccatore, doveva continuare ad offrire sacrifici per i propri peccati come pure per quelli del popolo.

Gesù ha un'autorità unica. È il sommo sacerdote senza peccato. Come spiega l'autore di Ebrei: "Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso" (Ebrei 7,26-27).

Attraverso Gesù abbiamo accesso alla presenza santa di Dio: "Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura" (10,19-22).

Oggi puoi entrare nella presenza di Dio e sentire la voce del Signore, ricevere la sua forza e la sua pace e parlare con l'autorità che proviene dall'aver ascoltato la sua voce.

Preghiera

Signore, grazie perché ci hai permesso di accedere al luogo santissimo della tua presenza attraverso il sangue di Gesù. Oggi voglio avvicinarmi a te con cuore sincero e nella piena certezza di fede, per ascoltare la tua voce, ricevere la tua forza e la tua pace e parlare con l'autorità che deriva dall'aver ascoltato la tua voce.

La moglie di Nicky dice

Salmi 29,11

"Il Signore darà potenza al suo popolo, il Signore benedirà il suo popolo con la pace".

Questo è ciò di cui ho bisogno ogni giorno: "potenza" e "pace". Pace in un mondo frenetico e forza per svolgere tutto ciò che devo fare oggi.

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